Rappresento L'inghilterra A Jalta
Winston Churchill e la conferenza di Jalta
Winston Churchill, primo ministro britannico, rappresentò l'Inghilterra alla conferenza di Jalta, tenutasi dal 4 all'11 febbraio 1945. Insieme al presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt e al leader sovietico Joseph Stalin, Churchill discusse l'assetto postbellico dell'Europa e dell'Asia. Gli accordi di Yalta hanno avuto un profondo impatto sul mondo e sono ancora oggetto di dibattito oggi.
Gli obiettivi di Churchill a Yalta
Churchill andò a Yalta con diversi obiettivi. Voleva garantire la sconfitta della Germania e la sicurezza dell'Inghilterra dopo la guerra. Voleva anche ottenere l'impegno dell'Unione Sovietica ad entrare in guerra contro il Giappone. Infine, Churchill sperava di stabilire un nuovo ordine mondiale basato sulla cooperazione e sullo stato di diritto.
I risultati di Yalta
Gli accordi di Yalta sono stati un misto di successi e fallimenti. Churchill riuscì a garantire la sconfitta della Germania e a ottenere l'impegno dell'Unione Sovietica ad entrare in guerra contro il Giappone. Tuttavia, non riuscì a stabilire un nuovo ordine mondiale basato sulla cooperazione e sullo stato di diritto. L'Unione Sovietica alla fine violò i suoi impegni assunti a Yalta e la Guerra Fredda iniziò poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
L'eredità di Yalta
Gli accordi di Yalta hanno avuto un profondo impatto sul mondo. Hanno contribuito a plasmare il corso della Guerra Fredda e hanno stabilito le basi per l'ordine mondiale del dopoguerra. Gli accordi sono ancora oggi oggetto di dibattito, e alcuni sostengono che siano stati un tradimento dei principi democratici. Tuttavia, non c’è dubbio che gli accordi abbiano giocato un ruolo importante nella storia del mondo.
Conclusioni
Winston Churchill era un leader determinato e lungimirante che svolse un ruolo chiave nella conferenza di Yalta. Sebbene non abbia raggiunto tutti i suoi obiettivi, i suoi sforzi hanno contribuito a plasmare il corso della Guerra Fredda e l'ordine mondiale del dopoguerra.
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